16 marzo 2014

La prova del cuoco italiano

Premetto che apprezzo molto la cucina spagnola e la reputo una delle migliori che ho provato, a cui tra l'altro dedicherò presto un post, ci sono però delle situazioni che potrebbero farti storcere il naso, quando ad esempio deciderai di preparare qualcosa di italiano, magari proprio una carbonara per gli amici spagnoli.

Cominciamo dal primo piatto, ovvero dalla pasta.
Come indicavo in un altro post, la pasta italiana è poco diffusa da queste parti. Pochi supermercati la vendono, come ad esempio il Mercadona, e solo in pochi negozi specializzati la trovi di marca diversa dalla Barilla, ma a caro prezzo, a volte anche il doppio rispetto ai prezzi italiani. Qui in Spagna si vende e si consuma la pasta Gallo (pron. gaglio) che, e su questo sono d'accordo anche gli spagnoli, non ha niente a che vedere per qualità e sapore, nemmeno rispetto alla nostra peggiore marca. Quindi, un consiglio spassionato è quello di non provarla e di compare quella italiana, perchè un Mercadona o un Lidl, esiste sicuramente vicino casa.

Tralasciando come gli spagnoli la cucinano e la condiscono (ho visto cose che... ;) per prepare ad esempio una carbonara, avrai bisogno della pancetta che qui non è quella che troviamo da noi, anche se si chiama nello stesso modo (con un "t" sola). E' più morbida e con un sapore differente. Non ho trovato nessun negozio dove la vendano, quindi l'unica soluzione è portarsela dall'Italia. Aggiungiamo il pecorino...o meglio, non lo aggiungiamo perché non esiste questo tipo  di formaggio (chiaramente, ce ne sono di formaggi buonissimi in Spagna!) e quindi come per la pancetta, occorre portarselo in valigia. Quindi in alternativa useremo il parmigiano. Non ti preoccupare, perchè questo si vende (già grattugiato) e si vendono chiaramente anche le uova, il pepe e tante altre cose. Non mi soffermerò su altri tipi di condimenti, perchè sarà possibile
prepararli quasi tutti. Fai solo attenzione a non comprare il sugo già fritto (tomate frito).

In quanto al secondo piatto, non ci sono molte considerazioni da fare visto che la qualità della carne e del pesce è ottima e, sopratutto in quest'ultimo caso, molto più accessibile econonomicamente che da noi. Apro solo una piccola parentesi sulla struttura, per così dire, del pranzo e della cena spagnoli.
Sono del tutto differenti da come la organizziamo noi. Innanzitutto non esiste la classica differenza, primo/secondo/contorno, ed è quindi possibile che ti servano come primo una insalata o le patate al forno e per secondo la pasta. Inoltre gli orari sono del tutto differenti. Esistono delle fasce orarie che vanno, almeno qui a Madrid, dalle 14 alle 16 e dalle 21 alle 22 per cenare. Ed ogni famiglia decide, ogni giorno, l'orario in cui mangiare. Ovvero, non lo decide. E quest'abitudine la trovo stupenda, visto che non esiste lo stress di dover arrivare in perfetto orario, anche se all'inizio, lo ammetto, è stata un pò dura abituarmi a questi differenti fusi orari culinari.

Per quel che riguarda altri prodotti nostrani, spesso sentirai dire dai tuoi colleghi che hanno comprato la mozzarella di bufala al supermercato?
Sì, chiaramente non può essere vero e spiegarglielo, e magari riportarla dall'Italia, sarà per loro una piacevole sorpresa. Come del resto raccontargli che i condimenti della pizza spagnola non hanno niente a che vedere con i nostrani. La salsa barbacoa (barbecue) io l'ho sentita e vista solo qui (ed a Londra). Provata però mai ;)

Arriviamo quindi al momento del caffè ed al cosidetto "ammazza caffè". Oramai è diffusissima la caffettiera italiana, ma quando arrivai qui, a casa si preparava il caffè americano, ovvero quella nella foto, usando quindi caffè con una grana più spessa, che non può essere usata nelle classica moka. Questa caffettiera sparì e la classica moka prese il suo posto, ed anche il caffè trovò posto nella valigia.
I liquori hanno una gradazione molto bassa, tale che il limoncello viene considerato alla stregua della nostra grappa. Quest'ultima esiste chiaramente, visto che siamo in una terra di vini, ma non è così diffusa e la si trova solo nel formato "classico". Il nome è orujo blanco, da non confondersi con l'orujo de hierbas, ciò che comunemente potrebbero servirti dopo i pasti.

Per concludere l'argomento culinario, che potrebbe generare tra noi "cugini latini" molte discussioni, come l'affermare che il Lambrusco "rosato" sia il miglior vino italiano, ti consiglio di abituarti il prima possibile alla tradizione e allo stile di vita spagnolo e di essere meno estremista su alcune delle abitudini che hai lasciato in Italia.

Meno che sulla marca della pasta ;)

6 gennaio 2014

I Babbi Magi

Tra i tanti aspetti culturali, linguistici e culinari che ci differenziano dagli spagnoli, non potevano di certo mancare le feste natalizie. Se infatti da noi l'Epifania tutte le feste si porta via, qui i Re Magi, come da tradizione cattolica, non si portano via un bel nulla, anzi sono coloro che portano i doni e quindi trasformano il 6 di gennaio nel giorno più importante delle feste per i bambini (e gli adulti). Da pochi anni Santa Claus che, diciamocelo, è non è nemmeno una tradizione nostrana, sta prendendo piede anche qui, ma l'attesa de los Reyes Magos, con le loro sfilate e i loro doni, sarà ancora dura da far passare in secondo piano. I bambini scopriranno tardi che sono i loro genitori quelli che si occupano di fare il tour dei negozi, per soddisfare le loro richieste, lasciate impresse nella classica letterina, scritta avendo cura di usare la terza persona plurale.
Della nostra befana a cavallo di una scopa e sopratutto del carbone, nemmeno l'ombra. I Reyes Magos chiaramente arrivano su dei carri (altrimenti che Re sono!) tra le strade delle città, e chiudono la sfilata di altri carri (simili al nostro carnevale) nella cosidetta Cabalgata de Reyes
Roscón de Reyes
Questa si svolge la notte tra il 5 ed il 6 di gennaio. Ogni città spagnola ha la sua A Madrid si svolge in vari quartieri, ma la più seguita è famosa è quella in centro (trovi qualche dettaglio qui) a cui ti consiglio almeno una volta di assistere di persona. Se hai poi la fortuna di farti invitare a casa di qualche famiglia di qualche tu@ amic@ spagnol@, non mancare la colazione (l'orario come sai è variabile ;) del 6 gennaio, per provare il Roscón de Reyes. Ce ne sono di vari tipi, anche se io preferisco quello ripieno di panna.
Quello che non mancherà di certo, oltre ai sorrisi dei bambini e all'aria di festa che respirerai in questa giornata, è la sopresa che sarà inserita all'interno, rappresentata da un pupazzetto o altri piccoli oggetti, che "obbligherà" a chi lo troverà nella sua fetta, di pagare quello dell'anno seguente. E' chiaramente un augurio per rivedersi ancora e, preparati, perchè probabilmente sarai tu quello che troverà la sorpresa ;)
Il pranzo di Natale e quello della vigilia, rimangono comunque un momento importante per le famiglie spagnole, compresa la cena dell'ultimo dell'anno (noche vieja) che si passa sempre in famiglia, per poi, dopo mezzanotte, dopo aver mangiato i 12 chicchi d'uva degli altrettanti rintocchi scandidi da Las Campanadas di Puerta del Sol, uscire con gli amici. Ah, ci sarà un addetto a chiamare i "numeri" dei rintocchi e solo lui avrà il diritto di mangiare per primo ogni chicco.
Quindi, il prossimo anno arrivaci preparato ;)

16 dicembre 2013

I polmoni verdi della città

L'amministrazione comunale da sempre ha riservato particolare importanza al verde pubblico, investendo parecchie risorse nelle riforme e nella creazione di nuovi e moderni spazi versi, a volte in maniera eccessiva, come nel caso di Madrid Río, che si affiancano e si integrano a strutture e realtà storiche già ampiamente consolidate e famose, come il Parco del Retiro.

Partendo proprio da quest'ultimo, descriverò, senza però avere la pretesa di essere esaustivo ma lasciando a te il gusto e la curiosità della scoperta, gli altri spazi che in questi anni ho avuto l'opportunità, o meglio la fortuna, di scoprire e di vivere. Ti fornirò le informazioni principali e qualche consiglio per disfrutar de la Casa de Campo, del parco Dehesa de la Villa, dell'area di Madrid Rio ed appunto del Retiro.

El Retiro
Il Parque del Buen Retiro, o semplicemente il Retiro, si sviluppa su circa 120 ettari nel cuore della città, circondato dai quartieri in di Salamanca e del Retiro, a due passi della stazione di Atocha, del museo del Prado, della piazza della Cibeles e quindi della Gran Via. Accessibile da vari ingressi, tra cui alcuni molto belli, e da varie stazioni della metro (tra cui quella che porta il suo nome), offre innumerevoli spettacoli, attività sportive, mercati e fiere (come quella del libro) e punti di ristoro e di relax, sia per i più piccoli (famosi gli spettacoli improvvisati delle marionette) che per i più grandi.

Per chi come me ama fare jogging, esistono varie rutas, tra cui quello più frequentato è il perimetro del parco, lungo circa 5 km. Questa la mappa e l'altimetria di una delle mie "migliori" prestazioni in senso antiorario ;)
Durante i mesi caldi, che generalmente vanno da Maggio a Settembre inoltrato, grazie anche alle lunghe e tipiche giornate di sole che caratterizzano Madrid, il percorso è affollatissimo. Quasi una M-30 all'interno del parco, con tanto di traffico "umano" e possibilità di incidenti nello stretto percorso messo a disposizione. Durante i mesi invernali invece, il numero si riduce notevolmente e risulta quindi più piacevole praticare questa attività.
Il Retiro offre moltissime altre opzioni sportive, tra cui rilassarsi percorrendo in bici le stradine alberate nel suo interno, o dedicandosi a quello che sembra essere lo sport preferito dei madrileñi… i pattini. E' possibile infatti partecipare a corsi di vari livello, generalmente dal costo di circa 20€ al mese, o semplicemente assistere ad esibizioni improvvisate dei più esperti, presso la fuente del Angel Caido, la cui storia e leggenda di questa statua dedicata al diavolo, la trovate qui.
Accanto a questa fontana, sono inoltre installate delle strutture per fare attività fisica e non di rado puoi assistere a lezioni impartite da istruttori di yoga, full contact, etcc… Come puoi immaginare, di zone di relax ce ne sono tantissime e per tutti i gusti. Personalmente preferisco quella appena dietro al Palazzo di Cristallo e quello del fiume (rio) artificiale. Considera che il sabato e la domenica il Retiro diventa uno dei posti più frequentati dai madrileñi e dai turisti e quindi, se preferisci un po' di tranquillità, dovrai scegliere altre opzioni, come la Casa de Campo o il Parque de la Dehesa o la nuova area di Madrid Río, tre delle aree verdi più conosciute della città.
Prima di concludere questa breve descrizione sul più famoso dei parchi spagnoli, aggiungo che da pochi mesi è stata inaugurata una nuovissima biblioteca all'interno del parco. Ma di questo e di altre installazioni simili presenti in città, dedicherò un altro articolo.

Casa de Campo (Lago)
La Casa de Campo è il più grande parco cittadino e presenta un'estensione talmente enorme da permettere l'organizzazione di gare di triathlon durante il mese di Giugno, anche se l'acqua del lago è veramente pessima da "nuotare". Ideale da sfruttare in bici, è un luogo perfetto per i picnic e per isolarsi completamente dal caos cittadino. Qui infatti non troverai attività e spettacoli come nel Retiro e la sua relativa lontananza dal centro lo rende un zona più tranquilla.
Al suo interno è possibile accedere al Parque de Atracciones, mentre tra i luoghi caratteristici ricordo la Venta del Batán che, prima della malattia della blue tongue che colpì qualche anno fa i ruminanti, era il recinto per l'allevamento dei tori che partecipavano alle corride della Plaza de Toros de las Ventas, la più grande e rinomata  arena spagnola per le corride, insieme a quella di Sevilla.
Ha una decina di accessi (a piedi o in bici), uno in macchina, due fermate nelle linee di metro 5 (verde) e 10 (blu) ed il caratteristico teleferico.

Il Parque de la Dehesa de la Villa si trova anch'esso, come la Casa de Campo, ad ovest, ma più a nord rispetto a quest'ultima, ubicandosi nella zona della Città Universitaria. Poco conosciuto anche ai madrileñi (non è presente neppure nella mappa stilizzata della metro), più che un parco, è un vero e proprio bosco, dove sono presenti tra l'altro molte specie di uccelli. E' il mio parco preferito per la sua tranquillità, per essere poco frequentato e per la quasi completa mancanza di installazioni (escludendo un ristorante-bar nella zona più esterna). Inoltre vista la conformazione del territorio, ed la presenza di pendenze e sali-scendi, è particolarmente indicato per andare in bici. Da non perdere il tramonto con sullo sfondo le montagne della Sierra Madrileña. Presenta vari punti d'accesso, ma personalmente consiglio quello dalla metro Franco Rodriguez (linea 7, arancione).

Madrid Río
Prima di concludere questo articolo "verde", merita un discorso a parte Madrid Río. Tra il 2003 ed il 2007 il comune di Madrid, ed in particolare il sindaco Gallardon, portò avanti un'opera faraonica, che consisteva nell'interramento di vari km dell'arteria cittadina chiamata M-30, una sorta di GRA romano. Quest'opera, insieme ad altre di quegli anni, fecero decollare il già altissimo debito economico della città (attualmente il più alto tra le amministrazioni spagnole), ma d'altra parte ha dotato la zona del Manzanares, il fiume della città, di una spazio verde di circa 30 ettari e di una completa ed innovativa ristrutturazione di un quartiere, rendendolo un vero e proprio gioiello per una città sempre in continua evoluzione. Consiglio la visita iniziando da questa pagina web, per poi immergersi nelle sue nuovissime strutture, tra cui i bellissimi ed avveniristici ponti (caratteristico quello che presenta la volta con il mosaico raffigurante alcuni abitanti del quartiere), le differenti strutture sportive, tra cui uno splendido bocciodromo ed un'area per l'esibizione per chi pratica skateboarding, e tra le aree verdi che sono dei veri e propri gioielli. La parte nord è collegata con la Casa de Campo, creando di fatto una continuità "verde" che ha pochi precedenti, mentre la parte più a sud, verso Legazpi, ingloba un bellissimo giardino botanico ed il Matadero, una delle più importanti e storiche strutture autogestite della città di cui parlerò in un altro articolo. Gli accessi a quest'area sono innumerevoli, ma il mio consiglio è di arrivare dalla Calle Toledo, fermata Piramides, della metro e del cercanias.

Non ho citato il Parque el Capricho perché sarà una delle mie prossime scoperte verdi madrileñe, che andranno ad integrare questo articolo ;)